Il fatto che Bukowski continui a non piacere…

a così tanti lettori anche a distanza di anni, in un’epoca più evoluta (a parole), è semplicemente una vittoria. Per lui.
Sarebbe stato più triste vederlo come idolo della moda conformista. Al di là di qualche citazione erroneamente attribuitagli sui social. 
Bukowski non è per tutti. Fatevene una ragione. Non potete leggerlo solo perché ne avete sentito parlare. 
Dovete prima di tutto sposare un pensiero, un sentimento, che tutto è tranne quello a cui siete abituati. Tutto l’opposto di ciò che vi hanno detto di amare o apprezzare. 
Ed è esattamente questo il motivo per cui resta il migliore.

Anche a 25 anni dalla sua morte.

Fotografate il mio culo!

Ma questo bisogno estremo di fotografarvi il culo per metterlo su Instagram, precisamente, da dove nasce?

Capisco che siete dei burattini senza un minimo di coscienza, e che quindi fate tutto ciò che vedete fare a qualcun altro. Scopiazzatori seriali, condizionati totalmente dalla società, dal “mondicino” che vi circonda.
Siete in grado di fare qualcosa ragionando? Chiedendovi mai il perché? Siete vivi? C’è qualcuno dentro il vostro cranio?

Ah, ve lo dice uno che è anti-conservatore al massimo.

io non so se ce la faccio a vivere in questo mondo

se sei un commesso ti giudicano in base a quante scarpe vendi in un giorno.
se sei un ottico ti giudicano in base a quanti occhiali vendi in una settimana.
se sei un magazziniere in base a quanti bancali riesci a caricare in otto ore.

contratti, codici, scontrini… è un susseguirsi di numeri lunghi e senza alcun significato.
in qualsiasi lavoro contano i numeri. non conta chi sei, cosa sei portato a fare.
veloce, veloce, veloce.
io soffro d’ansia. ho un’ansia terribile nel vedermi in questo mondo e nel dover fare i conti tutti i giorni con i numeri. e tutto per salvare il contratto e ogni cosa che dipende dal lavoro. la vita.
in una catena di montaggio l’ansia di chi ci lavora la percepisci già dopo il primo minuto. corrono tutti. corrono senza alzare la testa. corrono forte verso un unico traguardo: non soccombere. veloce, veloce, veloce.
barattiamo la nostra esistenza, e sopratutto la nostra salute, per uno stipendio che ci permette a malapena di sopravvivere, e nel frattempo chi sta dietro a tutto questo meccanismo intricato della grande produzione e distribuzione si arricchisce distruggendo il mondo. tonnellate di ferro, legno, plastica, ecc., via, ogni giorno. poi, se molli un attimo ti sostituiscono come il pezzo di una macchina.

io non so se ce la faccio a vivere in questo mondo.

Marco MR © 

Nevica

nevica. lasciateci stare.
permetteteci di sentirci bambini oggi. 
voi che avete fretta di pulire le strade per andare al lavoro. 
voi che avete fretta di sistemare tutto. 
rilasattevi per un giorno. 
rilasattevi per un cazzo di giorno. 
lasciatevi andare. prendetevi una pausa. lasciate stare la neve, la natura, la vita. per un cazzo di giorno fate una pausa e godetevi sta vita. divertitevi e fate i bambini. giocate. ridete. sognate. 
viva la neve. viva la neve. viva la neve. 
viva chi è felice.

Marco MR © 

Londra…

Londra…

Londra non era solo una bella città,
la capitale,
la metropoli,
il parlare in inglese,
divertimenti, opportunità, speranze, illusioni,
amicizie,
persone interessanti,
musica, sport,
teatro,
shopping,
musei, turisti,
luci di Natale,
addobbi,
piatti,
fast food,
caffè,
Iceland,
Pret A Manger,
Starbucks…
la Regina, il Big Ben, i parchi…

Londra era soprattutto un’idea,
era libertà,
di provare, di ricominciare,
di muoversi!

Marco MR ©