(Protagonista, Fight Club)
La Filosofia di Tyler Durden
Tyler Durden è un personaggio di Fight Club, il primo romanzo pubblicato dall’autore statunitense Chuck Palahniuk.
Il regista David Fincher ne ha poi tratto un omonimo film di culto.
Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca…
non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!
(Tyler, Fight Club)
È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa.
(Tyler, Fight Club)
Desiderare auto e vestiti
La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono…
Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la grande guerra né la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene.
(Tyler, Fight Club)
Omicidi, crimini, povertà
Siamo i sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona. Omicidi, crimini, povertà, queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con 500 canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, l’arredatrice, poche calorie, Marta Stewart… Fanculo Marta Stewart… Marta sta lucidando le maniglie sul Titanic. Va tutto a fondo bello, perciò vaffanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi di Omar Shab della String!
(Tyler, Fight Club)