Senza speranze

So che non dovrei dirlo…

A volte invidio
chi non ha più alcuna speranza.
Invidio
chi sa accontentarsi
e amarsi
e godersi
la Realtà.

La Realtà… maledetta!
sempre a combatterti.

Perché non riesco a godere di quello che mi dai?
Perché litighiamo sempre?

Morirò tra l’odio
e la rabbia.
Morirò…
Perché non riesco a essere felice?

Marco MR ©

L’ho incontrata. Oggi.

L’ho incontrata oggi. Ero al lavoro e… mi ha bussato sulla spalla.
Ehi…
Ciao… Che ci fai qui?
Che ci faccio qui… dovresti saperlo…

È venuta a salutarmi. Una visita inaspettata.
Mi ha toccato. Mi ha sorriso.

Era lei, da quanto tempo.

È stato strano. Buffo. Ancora lei. Non la ricordavo più in volto. Stupenda. Mi ha bussato e mi ha parlato. E mentre lei mi parlava, io rimanevo… meravigliato, fermo, sorpreso. Incantato! Era lei, finalmente la riconoscevo.
La felicità!
È tornata, oggi, da me. Ed era ancora più bella di come me la ricordavo…

Marco MR ©

Riuscirò a Volare

Riuscirò a Volare

Riuscirò a saltare.
Riuscirò a vincere.
Riuscirò a volare.

Sarò lì… e sorriderò.
Sarò lì ed esulterò.
Perché Io ce l’avrò fatta.
Braccia alzate.
Sorriso. Denti. Occhi chiusi.
L’odore del momento. Il rumore delle onde.
Le lacrime… finalmente cadranno.
Il vento e la giacca.

Io… sarò il vincitore.
Dimenticherò questi giorni,
e ne ricorderò di nuovi.
Io… io, ce la posso fare.
Io…

Riuscirò;
Ri-Uscirò.

Marco MR ©

La maratona dell’Infelicità

La maratona dell’Infelicità

Uno dei motivi per cui ci sentiamo sempre così “di merda”, diciamo, è perché confondiamo il significato della felicità con quello dell’appagamento. Abbiamo sempre qualcosa che ci sfugge, sempre qualcosa da comprare, sempre un obiettivo da raggiungere. Siamo stati catapultati in una maratona, di lunghezza infinita, e per questo non riusciamo ad arrivare al traguardo. Non arriviamo mai alla soddisfazione e all’appagamento.

Solo piccoli check point, sparsi lungo la corsa, dove bevi un sorso, registri il tuo tempo, verifichi la prestazione e poi riprendi a correre. Pochi secondi di una vita. Ma la felicità di questi attimi è illusoria, sei già rivolto al prossimo check point con la tua mente. Siamo in continuo movimento, sia fisico che mentale. Siamo sempre in corsa. Verso qualcosa di indefinito, senza confini e contorni.

Felice è solo chi ha scoperto il tranello. Chi ha abbandonato la maratona e si è fermato. Ha smesso di correre, di cercare. Chi ha capito che felice è diverso da appagato.

Marco MR ©

Il grande Bivio

Il grande Bivio

Dimenticarmi del passato e ricominciare. Dimenticarmi della laurea, degli amici, dei sogni svaniti, di tutto… di Lei.
Morire e rinascere come una persona nuova.

Era da troppo tempo ormai che me ne stavo fermo a pensare e a penare, a penare e a pensare, in attesa di una risposta, di un’intuizione e di un po’ di coraggio.
Quel maledetto coraggio che mi è sempre mancato.
Immobile, di fronte al grande Bivio della vita, indeciso su quale strada scegliere.
Destra o sinistra? Sopra o sotto? Sogno o realtà? Famiglia o carriera?
Equilibrio o Follia?

Era tempo di muoversi, era tempo di sfidare il destino, quello stesso destino di cui avevo sempre avuto un po’ paura, e di iniziare a provare. A tentare. Basta coi tormenti, basta con le domande: dovevo agire! Il mio istinto un tempo m’avrebbe portato sicuramente a New York, perché l’istinto, si sa, se ne fotte del costo del biglietto, delle distanze, della paura dell’aereo, del cibo, della nostalgia.
Dopo tanto aspettare, finalmente, la presa di coscienza e il coraggio… Contai i miei risparmi: tra lavori part time, lavoretti estivi e il call center riuscivo a malapena ad arrivare a mille euro. Pochi, purtroppo, per grandi cose come l’America. Abbastanza, forse, per qualcos’altro.
Che cosa potevo fare allora? Come avrei dovuto utilizzare quei risparmi?
Iniziai a cercare su Google: “viaggi low cost”, “trasferirsi all’estero”, “affittare una stanza”; sanità, stipendi, eccetera, eccetera. Giornate intere passate su internet. Un passo alla volta, mi avvicinavo sempre più alla soluzione, a quella soluzione che all’epoca sembrava la più giusta.
Bisognoso d’aria.
Un posto lontano, dove le cose funzionano… diverso dalle vie del paese a cui non mi ero mai adattato, a cui non mi ero mai voluto adattare.
Finiva novembre quando capii che cosa fare. Avrei preso un aereo e…  

Felicità è trovarsi a un bivio e sapere finalmente che strada scegliere.

(4° capitolo, Sulla strada della Follia)

Marco MR ©