Rigettando la mia stessa anima

28 anni.

Ho preso una Laurea che amavo.
Ero ancora molto giovane quando l’ho sposata e niente e nessuno avrebbe mai potuto separarci.
Io e lei. Fatti per l’eternità. Era scritto, lo dicevano tutti:
“Non potevi scegliere meglio…”

E sì, in effetti per un po’ sembrava proprio così. La scelta giusta!
Nessuno si è mai messo di mezzo. L’ho presa, felice, tutto è bene…
Nessuno si è mai messo di mezzo.
Una lunga strada, in salita sì, ma tanta voglia di camminare assieme.

Finché, due anni fa, ho deciso di lasciarla per una passione più “giovane”…
Sono un traditore.
Ho tradito la mia Laurea, la mia passione, il mio primo amore… per la Poesia.
E me ne vergogno un po’.

“Ciao, come ti chiami, cosa fai nella vita…”
“Qualche volta provo a scrivere…”
Non chiamatemi dottore. Io quella Laurea l’ho abbandonata.
E pensare che ne ero così orgoglioso.

La mia anima…

Ho scritto dei pezzi, li ho pubblicati. Uno stupido blog e qualche fan. I primi apprezzamenti. Alcune lettere.

È successo che ho iniziato a crederci. Crederci e cambiare dentro. Disinnamorarmi e innamorarmi.
Un libro e i primi contatti. Due case editrici pare siano interessate a pubblicarmi. Sta andando come mai avrei potuto immaginare. Sta andando.
Sta andando…
Sto andando e mi sto allontanando.
Dal mio primo amore. Da quella strada, lunga e in salita, che dovevamo percorrere assieme. Per tutta la vita.
Non riesco a tornare indietro.
Non riesco a tornare…
Non riesco…

A essere felice.

C’è un vuoto oggi,
dentro la mia anima,
che nemmeno la Poesia riesce a colmare.

Marco MR ©

 

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