Il Tornado e il mostro

Il Tornado e il mostro

Il paesaggio distrutto dal
passaggio
del Tornado.

Amo la desolazione,
la Distruzione.
Amo la disperazione.

Amo la ri-Unione.
Aiutarsi.
Aggiustarsi. E ricominciare.
Come nella vita.
Rottura e addio. Poi la Pace.
Mescolo tutto quanto
e scombussolo
il paesaggio della vita.

Distruggere per ricostruire.
Distruggersi e ricostruire. Sopravvivere.

Il Tornado l’ho creato io stesso.
Sono io il Tornado.
Sono io il mostro.
Spazzo via tutto
e tutti.

E poi vedo chi resta…

Marco MR ©

L’Evoluzione dello Squalo

L’Evoluzione dello Squalo

Capita più o meno tutti i giorni di guardare un telegiornale e chiedersi poi come sia possibile che alcune persone arrivino a…

uccidere, rubare, scappare. A compiere atti poco “umani”, diciamo.
Ci meravigliamo sempre, eppure non dovremmo. Dov’è la Solidarietà?
Pensate al mondo della politica…

I sentimenti, le vittime, un tragico incidente, rapimenti.
Muoiono di cancro, di fame, di gelosia.
Devo dispiacermi.
Eppure… Ognuno pensa soltanto al proprio culo.
È un mondo di merda in cui nuotano gli squali. 

Io ci sono caduto in quest’acqua putrida. Sono stato attaccato da questi squali.
Ho provato a lottare per un periodo. Che rabbia!
Ho provato a ribellarmi allo schifo. Al loro egocentrismo.
Ho esaurito le mie forze nel vano tentativo di cambiare questi squali e renderli un po’ più solidali tra loro.
Nulla da fare. Diventare squalo è un processo irreversibile, non si torna indietro.

La cosa peggiore, però, è che piano a piano, un po’ alla volta, sono stati loro a cambiare me. È cosi che succede sempre…
Perché questo è l’unico modo per sopravvivere: diventare uno di loro, come loro, contro loro.
Un uomo-squalo, che divora anime e distrugge sogni, distrugge cuori e sguazza nel proprio ego.

[…]

Ho perso la mia umanità!
Sono uno di loro oggi. E proprio come uno di loro sono pronto a mordere. A nutrirmi delle debolezze altrui.
Arriverà presto il giorno in cui anche io ucciderò, è inevitabile.
Fa parte dell’evoluzione dell’uomo che diventa squalo…

Perché è sempre cosi che va avanti la storia: persone buone che diventano cattive.

Marco MR ©

Le catene di Gulliver

Le catene di Gulliver

Vedo il cielo ripiegarsi e poi rovesciarsi in un terribile vortice grigio e nero…
Sono caduto e ogni microscopica parte di me è ferma. Lo scorrere del sangue, l’elettricità dei nervi: è tutto spento.
Vedo te, vedo loro, vedo tutti che vanno, che marciano. Ogni faccia trasuda sicurezza e coraggio, e corre verso un preciso traguardo. Tutte le gambe del mondo si moltiplicano, formando così una lunga scia di scarpe sfreccianti. Dove finirà?
Non riesco più a muovermi, sono steso al suolo come Gulliver. Qualcuno deve avermi legato. Devono esser state le mie paure… lillipuziane. Piccole, ma grandi.
Vedo te, vedo loro, vedo tutti che vanno e mi sorpassano. Mi assordano con la loro felicità. I loro sorrisi mi accecano. Quando finirà?
 
E più provo a liberarmi e più queste catene mi feriscono,
e più sto male e più mi agito,
e più mi agito e più sprofondo,
e crollo nella voragine del silenzio
e della dimenticanza…
 
Schiacciato, a terra, dalla mia stessa massa denervata e prosciugata.
 
(4° capitolo, Sulla strada della Follia)
 
Marco MR ©

Apocalisse

Apocalisse

Non c’è nessuna apocalisse da temere… 

Siamo già circondati da zombie e avvoltoi dagli occhi rossi, affamati e bramosi di sangue. La lotta per la sopravvivenza è iniziata da tempo e come in ogni film post apocalittico che si rispetti il vero nemico non è rappresentato dagli zombie, o dai mostri o dalle tempeste, ma dagli uomini che hanno dimenticato chi sia Solidarietà e sono governati da Diffidenza e Opportunismo.

Vige la legge del più forte e del più bastardo. Devi svegliarti presto e correre, non c’è scampo per chi inciampa. Zombie e animali feroci, spade e mitra agli angoli della strada. Giocare a pallone non è più un’attività sicura. Il mondo è in guerra. Se n’è andato a puttane…

Ed io, inevitabilmente, soccomberò.

Marco MR ©