Avrei rivisto…

Avrei rivisto…

Avrei rivisto la donna per la quale avevo perduto la testa, senza più ritrovarla: Lei.
L’avevo conosciuta che erano ancora gli inizi della specialistica, dolci poesie e antichi sospiri; una storia lunga due anni e poi…

Felicità, dolore. Desiderio, paura. Amore.

Stessi esami e stessi colleghi. Il giorno della cerimonia sarebbe venuta anche Lei ed io ero più agitato che mai. Erano mesi che non ci incontravamo e non ci parlavamo. Non so mai come devo comportarmi in questi casi. Cosa fare, cosa dire; sorridere, salutare… A queste domande, forse, avrebbe saputo rispondere la mia testa.
Temevo un suo cambiamento. Un nuovo taglio di capelli o un altro modo di vestire. A volte lo fanno le donne, cambiare per dimenticare.
La cosa che più mi preoccupava, però, era…

(2° capitolo, Sulla strada della Follia)

Marco MR ©

Se tu adesso fossi qui

Se tu adesso fossi qui

Se tu adesso fossi qui,

non lo so cosa ti farei.
Beh, ti bacerei, per iniziare…
e ti accarezzerei.

Se tu adesso fossi qui,
non lo so, poi, davvero, cosa farei.
Forse impazzirei. Forse farneticherei.
Perché, davvero, non me lo aspetterei.

Se tu adesso fossi qui,
salterei e piangerei.
Mi raggomitolerei e ti stringerei,

e… sì, soprattutto, sorriderei.

Marco MR ©

Bruciando nella notte

Bruciando nella notte

1.20 della notte… “I’m on Fire” di Bruce Springsteen.
C’è qualcosa nella sua voce, forse anche lui un tempo non se la passava tanto bene. Forse anche lui ha rigettato la vita… come col trapianto.
Il suono dell’armonica e “This Hard Land”.
Potrei andarmene a letto e dimenticare questa giornata del cazzo, oppure potrei continuare ad aspettare. Qualcosa che non arriva. Qualcuno che non c’è.
Aspettare… è questa la cosa che mi riesce meglio.
Una chiamata. Un messaggio. Un’idea. Forse un miracolo.
 
1.26 della notte. Sono su “Drive All Night” ora. Bella tosta anche questa. Come tutte. Come Bruce…
 
1.27. Un altro minuto della mia vita se n’è andato. Inutile.
Nessun messaggio.
Cosa stai aspettando? Vai a dormire, ormai la giornata è finita. Domani è domenica e forse andrà un po’ meglio. Ah giusto… è già domenica.
Vattene.
Rimani.
Continua!
Meglio Bruce che il letto, se nel letto sei da solo.
 
Continuo a scrivere, magari arrivano le 2.
Continuo ad aspettare. Continuo ad oltranza un’attesa che non ha più alcun senso.
Merda, è finita la canzone!
Mi sa che vado…
Buonanotte.

(7° capitolo, Sulla strada della Follia)

Marco MR ©

LEI

LEI

Ho scritto e cancellato questo pezzo ormai una decina di volte. Non ci riesco. Non ce la faccio. Mi si bloccano le dita, i pensieri, e non vado più avanti. Torno indietro per rileggere quel poco che ho scritto… e niente. Non mi piace e cancello. Strappo il foglio e ne prendo un altro. Ancora.
Foglio bianco. Le parole giuste.
Le parole giuste.
Che cavolo sto scrivendo?
Sto cercando le parole giuste, quelle che più di altre, più di tante, possano raccontare di te, di oggi, di noi, di sempre, di me.  

Ti ho riconosciuta, oggi, nei tuoi movimenti buffi. In quel sorriso, il tuo sorriso…
E ti ho conosciuta, per la prima volta, dopo due anni di silenzi e paure nascoste: sei una donna, non sei più la ragazza che ricordavo. Hai accorciato i capelli e il tuo sguardo… Chi sei? Con chi sto parlando?

Sei davvero tu quella che mi rivelò l’Amore?

(11° capitolo, Sulla strada della Follia)

Marco MR ©