La vedi quella povertà…

È un pantalone di una tuta un po’ scolorito, è un giubbotto nero di una misura più grande, senza firme, senza cappuccio, e son le scarpe bianche da tennis, quelle poco “fashion” ma comunque comode per chi deve camminare tanto.
Una signora col sorriso deteriorato, dai denti caduti, capelli ricci e corti, perché così son più facili da gestire e non devi andare dal parrucchiere troppo spesso. È il portafoglio con le roselline, è il mento… è il mento alto di chi ha dignità da vendere. Non c’è spazio per l’apparenza, non c’è cura contro i dolori alla spalla e le tendiniti. Non importa. È la dignità. La dignità di chi sopravvive, di chi non sa scrivere, però, ogni tanto, legge, se può, se qualcuno gli regala un libro; è la dignità di chi corre tanto e non ha mai l’affanno, perché purtroppo, o per fortuna, ha i polmoni allenati da un’intera vita di corse e lotte, da un’intera vita di ansie e respiri profondi…

Questa è la dignità di una signora incontrata qualche giorno fa, mentre ero alle Poste. Seduto, aspettavo il mio turno. C18, un numero prima del mio. Bollette da pagare.

Smartphone, Sky, un auto nuova… No. Pane e verdure. Dignità…
Era lei, la signora Dignità.

Marco MR ©

e tu stai ancora pensando

e tu stai ancora pensando

ti capita mai di pensare…

hai presente quando…

quando…

tutti sanno cosa vogliono fare, mentre tu…

tutti in carriera,
la loro strada,
tutti con l’alloro;
e anche quelli senza alloro,
li vedi soddisfatti,
realizzati,
figli e lavoro,
han pagato già la macchina,
chi la casa
e tu…

hai presente…

è come se sapessero, già, che ci stanno a fare… 
e tu poi… li guardi, perché?
te lo chiedi, ti chiedi,
perché loro si
e tu no,
perché loro sembrano saperlo,
mentre tu…
perché, cazzo, porca puttana,
TU NON LO SAI?

che ci stai a fare…
che ci stai a fare,
che ci stai a fare,
qua?

che ci stai a fare…
perché loro lo sanno, han fatto tutto e tu…

e tu stai ancora pensando,
e tu stai ancora pensando…

Marco MR ©

succede…

Succede…

Succede, che capisci…

un canto tirolese, un grattacielo, un uomo fortunato.
succede che il gratta & vinci e poi…
succede che non puoi,
ti annoi,
non c’è alcuna offerta speciale, costa tanto,
costa tutto troppo,
succede che non è lo stesso;

ritorni indietro,
ripensi, non è lo stesso,
ti guardi attorno,
Che posto è questo?
Che posto è?

Uno stupido ripiego,
vorresti, sei sempre là, ancora là, e non vai
non vedi
non riesci;
provi a fartelo piacere, provi a convincerti, dai va bene,
no…
non va bene. Non andrà mai bene!
è solo ciò che puoi,
è solo quel che puoi…
quel che puoi…

Non va bene, finisce, ritorni…
non ci pensi, e poi…
tutto da capo, ancora una volta, ritorni e ripensi,
Non è quel posto, non va bene, non fa niente: ormai…

Marco MR ©

Uno scrittore senza lettori…

Uno scrittore senza lettori non può continuare a svegliarsi tutte le mattine.
Uno scrittore senza lettori è come un cantante in mezzo ai sordi,
è come un pittore senza vista…
Uno scrittore senza lettori è come un barbone smarrito per la strada:
giri l’angolo, ritorni indietro…
ti siedi, aspetti, rifletti… e finisce…
e finisce lì, tutto.
Uno scrittore senza lettori,
odia se stesso, perché vorrebbe smettere e non ci riesce.

Marco MR ©

ti sei mai sentito…

ti sei mai sentito…

Ti sei mai sentito… un fallito?
un essere inutile,
uno di quelli,
uno di quelli che,
come dire,
uno di quelli che, pur provandoci, proprio niente, proprio mai;

uno che non ce l’ha fatta. sorrisi,
rincorsi…
sperduti nel tempo,
i sogni nostri… oggi è…
niente! Sei niente…
non vali niente… Ti sei mai sentito così?
un essere inutile, sì,
sostituibile,
precario, dannato,
volenteroso, ma indesiderato,

ti sei mai sentito
soltanto, semplicemente,
una patetica merda?

e poi…
e poi, dopo, che cosa hai fatto?

Marco MR ©

Lancia il dado

Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
Altrimenti, non cominciare mai.

Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
Ciò potrebbe significare perdere fidanzate,
mogli, parenti, impieghi
e forse la tua mente.

Fallo fino in fondo.

Potrebbe significare non mangiare per 3 o 4 giorni.
Potrebbe significare gelare su una panchina del parco.
Potrebbe significare prigione, potrebbe significare derisione, scherno, isolamento.
L’isolamento è il regalo, le altre sono una prova della tua resistenza, di quanto tu realmente voglia farlo.

E lo farai a dispetto dell’emarginazione e delle peggiori diseguaglianze. E ciò sarà migliore di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.

Se hai intenzione di tentare,
fallo fino in fondo.
Non esiste sensazione altrettanto bella.
Sarai solo con gli Dei.
E le notti arderanno tra le fiamme.

Fallo, fallo, fallo.
FALLO!
Fino in fondo,
fino in fondo

Cavalcherai la vita fino alla risata perfetta
È l’unica battaglia giusta che esista.

Charles Bukowski
Intrappolato

Intrappolato

Ho paura di restare intrappolato,
dentro questa casa,
dentro questa cosa;
alta,
muri neri,
finestre che non si aprono.
Una storia,
la solita storia, piatta calma morta.
Ho paura,
non ne esco, finisco;
ho paura,
l’immaginazione
mi sta lasciando.
Resisto,
sospiro
e vivo…
non più,
dentro questa maledetta Prigione!

Il rinnovo,
il contratto,
il sogno,
la fine dei sogni;
il castigo,
le responsabilità,
la macchina:
andare e non andare.
Respiro,
domani,
domani dovrò,
ancora,
ripensare…
Ce la farò?
No!
Per me è finita,
è andata così.

(9° capitolo, Sulla strada della Follia)

Marco MR ©