Straniero senza Terra

Sono anni che giro per le strade di questo paese e continuo ancora a sentirmi uno straniero.
Sono solo.
Attraverso il ponte, giro l’angolo, l’edificio antico; due vecchietti nel baretto nascosto, le panchine e la cascata, la pista ciclabile, le badanti che portano in giro le vecchiette.
Mi sentirò mai a casa? Sono già undici gli anni che ho trascorso QUI.

È il problema di chi, come me, lascia il proprio paese per motivi di lavoro e poi ci ritorna solo per le vacanze.
Torna al suo paese e… anche lì, le facce sono irriconoscibili. Cresciute. Gli edifici, le strade, le buche, i dossi, i semafori, i negozi, gli alberi, i parchi, le case, i colori… è cambiato tutto.
Un po’ brutto da dire, forse, ma quella terra, la sua terra, ormai non gli appartiene più. Continua a sentirsi uno straniero…
E odia tutto questo… Odia il posto in cui vive perché non è il suo paese e odia il suo paese perché cambia e continua a cambiare, anche senza di lui.

Sono un uomo senza terra. Senza casa. Con la mente in giro per il mondo…
Continuerò a sentirmi uno straniero per tutta la vita?

Non voglio tornare indietro, non voglio restare: voglio solo tornare a casa, ma una casa non ce l’ho.

Marco MR ©