Voglia di normalità (e forse d’amore)

Cos’è quella sensazione che si prova quando, a una festa, capisci che…

che sei tu quello estraneo?
Che sei tu quello che non si diverte, mentre gli altri ballano;
e seduto in un angolino scopre che la ragazza notata poco prima sta baciando il suo ragazzo perfetto, il classico cazzone senza difetto;
che sei tu l’unico che non beve, perché ha problemi di ulcera,
e se ne va in giro col piatto in mano imbarazzato perché è l’unico, sempre l’unico, a non parlare con qualcuno.

E quando infreddolito dall’arrivo della sera torni a casa e in macchina ripensi a tutte queste cose, capisci che un po’, e tanto, ti dispiace, e che tutto sommato essere “normali”, ogni tanto, sarebbe bello. Che anche a te piacerebbe avere una ragazza, baciarla, ballarci e saltare. Prendere il caffè.
Ma non puoi. Perché… sei incasinato. Troppi dubbi. Chi sei… che malattia è questa?
Non sarebbe giusto, pensi, annichilire anche la sua esistenza.

Marco MR ©