Guardavamo questo film insieme… e “ridevo”. Ridevo perché stavano (e stavamo) scoprendo il significato della libertà.
Svegliarsi tutte le mattine alla stessa ora, mangiare sempre alla stessa ora, tornare a casa sempre alla stessa ora; lavarsi, divertirsi, studiare, ecc.; sempre alla stessa ora. È questo che avevano (e avevamo) fatto e visto per anni.
Educati fin da piccoli, controllati per decenni a fare quello che bisogna fare. A restare nel coro, a cantare col coro, a non stonare, a rispettare il ritmo, le pause… Come poteva quel ragazzo osare stonare? Spiazzati, illuminati, disorientati. Inermi, senza alcuna strategia difensiva davanti al ribelle. Davanti a chi, come Chris, decideva di percorrere una nuova strada, la sua: con chi, quando, e per quanto tempo l’avrebbe deciso solo lui.
E si indignavano… Guardavano il film e deridevano Chris. Perché questo ragazzo, più o meno della loro stessa età all’epoca, aveva deciso di evadere, di liberarsi, da una vita riempita di poltrone belle e comode, televisori, camice stirate e ordine: ordine delle cose, dei giorni, dei mesi, della vita, delle persone, dei ceti sociali, delle inquietudini.
Ed io “ridevo”…
“La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare.”
Marco MR ©