mi ci vedo già, io, a 50 anni…

Mi ci vedo già, io, a 50 anni…

Pochi capelli, barba meno scura, debiti e occhiaie.
Probabilmente avrò già divorziato. Niente figli. Niente casa. Amici che ogni tanto mi invitano a qualche loro cena, più che altro perché faccio pena, e i loro bambini, ormai adolescenti, alle prese con le prime discussioni famigliari, come l’orario a cui rientrare. Magari non ci saranno più orari tra 20 anni…

Lo scapolo, quello che tutti raccomandano e nessuna si prende.
L’egoista, quello che ha preferito se stesso e i suoi vizi alla vita di coppia, ai compromessi, ai progetti. Quello che doveva prima realizzare se stesso, perché era quella l’unica cosa che gli premeva. Eccolo… alle prese con un altro nuovo progetto, patetico, irrealizzabile, troppo grande per lui, troppo, troppo, ancora; un altro fallimento, un altro addio. E la vita va avanti… Ha preferito la solitudine, si è voluto far compagnia da sé. Tornare a casa dopo una giornata di lavoro (che odia) e buttarsi sul divano a legger qualcosa. Ha scelto lui questa vita. Uscire quando vuole, passeggiare, non salutare nessuno, deprimersi e ritornare. Ha vinto la paura. Rimandar tutto… per realizzare, per realizzarsi. Addio.
Non è rimasto più nessuno.

Marco MR ©