io non so se ce la faccio a vivere in questo mondo

se sei un commesso ti giudicano in base a quante scarpe vendi in un giorno.
se sei un ottico ti giudicano in base a quanti occhiali vendi in una settimana.
se sei un magazziniere in base a quanti bancali riesci a caricare in otto ore.

contratti, codici, scontrini… è un susseguirsi di numeri lunghi e senza alcun significato.
in qualsiasi lavoro contano i numeri. non conta chi sei, cosa sei portato a fare.
veloce, veloce, veloce.
io soffro d’ansia. ho un’ansia terribile nel vedermi in questo mondo e nel dover fare i conti tutti i giorni con i numeri. e tutto per salvare il contratto e ogni cosa che dipende dal lavoro. la vita.
in una catena di montaggio l’ansia di chi ci lavora la percepisci già dopo il primo minuto. corrono tutti. corrono senza alzare la testa. corrono forte verso un unico traguardo: non soccombere. veloce, veloce, veloce.
barattiamo la nostra esistenza, e sopratutto la nostra salute, per uno stipendio che ci permette a malapena di sopravvivere, e nel frattempo chi sta dietro a tutto questo meccanismo intricato della grande produzione e distribuzione si arricchisce distruggendo il mondo. tonnellate di ferro, legno, plastica, ecc., via, ogni giorno. poi, se molli un attimo ti sostituiscono come il pezzo di una macchina.

io non so se ce la faccio a vivere in questo mondo.

Marco MR ©