Svanire

Svanire

Cosa fai…
quando finisce ogni cosa?
Quando non credi più a niente?
Quando smetti di cercare?
Quando ti senti di aver detto tutto, eppure continui ancora a dire le stesse cose, a ripeterle, nauseato:
il lavoro, il paese,
l’armadietto,
la strada,
i cattolici,
le domeniche,
la routine, l’ordinarietà, l’invisibilità!

Cosa fai quando…
quando,
quando,
quando, quando, quando, quando, quando…
non ne puoi davvero più!
Quando tutto è finto,
quando tutto è dovuto,
costretto, imposto!

Non è la mia vita. Questa non è la mia vita.
Questa non è la mia vita!
Me l’avete fottuta! La rivoglio indietro.
Mi rivoglio indietro!
Rivoglio ciò che ero,
rivoglio ciò che ero.
Rivoglio i miei sogni, il mio coraggio, le mie ambizioni.
Mi rivoglio, cazzo!

Svanire.
Sparire. Non tornare. Dormire e non svegliarmi più… qui.

Marco MR ©

Ogni volta…

Ogni volta che indosso quelle scarpe pesanti
e poi mi dirigo al lavoro,
ogni volta che entro in quel capannone grigio
e ricomincia il turno…
 
Ogni volta,
la vetrata,
i guanti, il cartellino…
 
Ogni volta che sospiro,
ogni volta che ci penso…
Ogni volta, forse, farei meglio a smettere di sperare in un giorno migliore.
 
(8° capitolo, Sulla strada della Follia)
 
Marco MR ©

Ciabatte, calzino e pigiama

Camminavo in ciabatte quel giorno,
un giorno come tanti.
Un calzino sì e uno no.
L’avevo smarrito nel letto
e non avevo voglia di cercarlo.
Pigiama coi buchi e maglia sformata…

Ero in casa, ma mi toccava uscire per andare al supermercato.
Dovevo cambiarmi prima…
Di certo, non potevo andarci in quelle condizioni.

Ciabatte,
calzino e pigiama:
sono uscito,
due passi in giardino e…
sono tornato indietro
per cambiarmi.

Non sono libero.

Marco MR ©