La maratona dell’Infelicità

La maratona dell’Infelicità

Uno dei motivi per cui ci sentiamo sempre così “di merda”, diciamo, è perché confondiamo il significato della felicità con quello dell’appagamento. Abbiamo sempre qualcosa che ci sfugge, sempre qualcosa da comprare, sempre un obiettivo da raggiungere. Siamo stati catapultati in una maratona, di lunghezza infinita, e per questo non riusciamo ad arrivare al traguardo. Non arriviamo mai alla soddisfazione e all’appagamento.

Solo piccoli check point, sparsi lungo la corsa, dove bevi un sorso, registri il tuo tempo, verifichi la prestazione e poi riprendi a correre. Pochi secondi di una vita. Ma la felicità di questi attimi è illusoria, sei già rivolto al prossimo check point con la tua mente. Siamo in continuo movimento, sia fisico che mentale. Siamo sempre in corsa. Verso qualcosa di indefinito, senza confini e contorni.

Felice è solo chi ha scoperto il tranello. Chi ha abbandonato la maratona e si è fermato. Ha smesso di correre, di cercare. Chi ha capito che felice è diverso da appagato.

Marco MR ©

La lucina rossa

Avete presente quando i gatti vedono una lucina rossa (del laser) che si muove sul muro ed iniziano a inseguirla come pazzi, convinti che sia un insetto? Un’illusione.

Ho scoperto che stavo facendo la stessa cosa più o meno. Per tutta la vita, ho rincorso qualcosa di misterioso, inarrivabile e… inesistente! Proprio come quella lucina rossa sul muro. Un’intera vita passata ad inseguire il nulla: da prendere, da afferrare. Solo una maledetta illusione, che piano a piano stava divorandosi la mia esistenza. Come una specie di virus mangia vite.

Mi sono arreso, OGGI. Ho deciso di fermarmi e non inseguire più nulla. Basta illusioni. Ricompare lì in alto, di tanto in tanto, quella lucina, ma non ci provo più. Ho capito il trucco. Rimango sdraiato sulla mediocrità della mia vita, ordinaria, fatta di nulla. Aspetto. Mi volto dall’altra parte e me ne dimentico.

Marco MR ©

Il sogno di Volare

Il sogno di Volare

Mi sento come una stupida gallina che per tutta la vita ha sognato di volare,
e che davvero ha creduto di poter tagliare il cielo come un’aquila fa con la sua scia…

Convinto di farcela, fiducioso delle mie capacità, mi sono arrampicato sull’albero più alto… ho respirato profondamente e, alla fine, mi sono buttato.
E schiantato.

Ora?
Ora mi sono rotto le gambe: non posso più volare e nemmeno camminare.

Marco MR ©