Paura di… piangere

Tema: Il peso di esistere

Ero bambino quando m’insegnarono a non piangere: “I maschi non piangono. Solo le femminucce lo fanno. Diventano carine e vengono coccolate dal papà!”
Diventai bravissimo a trattenere ogni emozione e ogni dolore. Un robot che affrontava ogni schiaffo e ogni ferita al ginocchio come una sfida. Io contro le lacrime. E vincevo sempre. Ero un fottutissimo campione nel non piangere.
Non ho pianto per anni, per decenni, e nel frattempo son cresciuto. Son diventato uomo, ho la barba e sono forte. Fuori, però! Dentro… mi sento debolissimo. Dicevano che chi non piange poi diventa forte, mentivano! Ho passato anni a somatizzare, ho distrutto il mio stomaco, ho inacidito il mio sangue.

Una lacrima sul viso. Forse riesco a piangere oggi. Vorrei sfogare le mie ansie e sconfiggere quella paura. Ho paura di vivere, di uscir di casa, di non respirare abbastanza. Di non farcela.
È una cosa troppo grande e somatizzare non basta più. Il mal di pancia, le palpitazioni, l’insonnia. Vorrei riuscire per una cazzo di volta a piangere e a liberarmi, almeno per un po’, almeno per qualche ora, dalla mia sofferenza. Soffro. Soffro e mi rimane tutto dentro, tra naso, bocca e singhiozzo.
Il luccichio degli occhi mi ricorda che non devo piangere, perché mi hanno insegnato a non piangere, e ora “piango”… perché non riesco a piangere.

 

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L’ho incontrata. Oggi.

L’ho incontrata oggi. Ero al lavoro e… mi ha bussato sulla spalla.
Ehi…
Ciao… Che ci fai qui?
Che ci faccio qui… dovresti saperlo…

È venuta a salutarmi. Una visita inaspettata.
Mi ha toccato. Mi ha sorriso.

Era lei, da quanto tempo.

È stato strano. Buffo. Ancora lei. Non la ricordavo più in volto. Stupenda. Mi ha bussato e mi ha parlato. E mentre lei mi parlava, io rimanevo… meravigliato, fermo, sorpreso. Incantato! Era lei, finalmente la riconoscevo.
La felicità!
È tornata, oggi, da me. Ed era ancora più bella di come me la ricordavo…

Marco MR ©

Questa cosa…

Questa cosa che l’uomo debba per forza fare il figo, debba per forza scoparsi tutte quelle che può e provare a farsi anche quelle che non potrebbe…
Questa cosa che un uomo debba essere sempre perfetto, eccezionale, sicuro di sé;
addominali, capelli e cazzo grosso. Prestazioni da urlo.
Questa cosa…
Questa cosa che noi maschi dobbiamo esser sempre visti come porci e poi vantarcene pure tra di noi, nei bar, o in strada con gli amici.
Questa cosa che il romanticismo è da sfigati,
che la sensibilità è da gay,
e che la poesia sia cosa per vecchi. Inutile. Noiosa.
Questa cosa che il dormire insieme non valga quanto il sesso…

Questa cosa… io la odio! Io la odio porca puttana! Perché cazzo, non è possibile esser tutti cosi deficienti!

Marco MR ©

Sbagliato

Sbagliato

no…
è che…
mmh…
è che sono “sbagliato”.
sono “sbagliato”… sì!
“sbagliato”.
li vedi loro…
tutti quei ragazzi. si baciano. si divertono. prendono le cose alla leggera. bevono e si ubriacano. dormono insieme. si risvegliano e non si chiedono mai dove sono, cosa ci fanno qui, in questo mondo. in quest’inferno.
perché…
perché…
io…
perché io continuo a sentirmi sempre così “sbagliato”? diverso. difettoso. patetico…

loro ridono. io cammino, li guardo, da lontano, impaurito, ossessionato, dalla loro bellezza… dalla loro felicità. vorrei vomitarci addosso.
vorrei…
vorrei che si vedessero come li vedo io.

Marco MR ©