Paura di… piangere

Tema: Il peso di esistere

Ero bambino quando m’insegnarono a non piangere: “I maschi non piangono. Solo le femminucce lo fanno. Diventano carine e vengono coccolate dal papà!”
Diventai bravissimo a trattenere ogni emozione e ogni dolore. Un robot che affrontava ogni schiaffo e ogni ferita al ginocchio come una sfida. Io contro le lacrime. E vincevo sempre. Ero un fottutissimo campione nel non piangere.
Non ho pianto per anni, per decenni, e nel frattempo son cresciuto. Son diventato uomo, ho la barba e sono forte. Fuori, però! Dentro… mi sento debolissimo. Dicevano che chi non piange poi diventa forte, mentivano! Ho passato anni a somatizzare, ho distrutto il mio stomaco, ho inacidito il mio sangue.

Una lacrima sul viso. Forse riesco a piangere oggi. Vorrei sfogare le mie ansie e sconfiggere quella paura. Ho paura di vivere, di uscir di casa, di non respirare abbastanza. Di non farcela.
È una cosa troppo grande e somatizzare non basta più. Il mal di pancia, le palpitazioni, l’insonnia. Vorrei riuscire per una cazzo di volta a piangere e a liberarmi, almeno per un po’, almeno per qualche ora, dalla mia sofferenza. Soffro. Soffro e mi rimane tutto dentro, tra naso, bocca e singhiozzo.
Il luccichio degli occhi mi ricorda che non devo piangere, perché mi hanno insegnato a non piangere, e ora “piango”… perché non riesco a piangere.

 

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