Uno strano sogno

Sono in Brasile per una vacanza. Ci sono andato insieme ad un mio amico. A dire il vero, ci sono andato solo per accompagnarlo. C’è una sua amica, italiana, che vive lì e gli ha chiesto di andare a trovarla almeno una volta. Ci ospita lei, in uno strano condominio grigio e nero. Circa quattro piani. Non ricordo esattamente…

È mattina. Siamo seduti in un bar grandissimo vicino alla spiaggia. Sembra una specie di molo in legno, dove tira molto vento. Il mare è ghiacciato, nonostante sia estate. E la sabbia sembra più dura rispetto a quella delle nostre spiagge. Non mi trasmette sicurezza quel posto. Ho paura di annegare. C’è acqua ovunque. Anche buona parte dello stesso molo-bar è immerso nell’oceano, tipo le palafitte di Bora Bora, solo che questo non è bello per niente. E l’acqua non è cristallina, ma blu scura. Come quando è profonda decine di metri, ed io ho paura dell’acqua blu scura e profonda. Ho sempre il timore che ci sia nascosto qualche essere mostruoso, il Kraken, che aspetta solo me per fare colazione. Tira un vento assurdo, ma la gente del posto dice che oggi si sta bene e il vento è calmo. Se lo dicono loro…

Stiamo aspettando l’amica del mio amico. Prenderemo un caffè, credo. Non so come funziona la colazione in Brasile. Poi andremo in spiaggia.

Eccola che arriva. È un po’ cicciottella. Ma bella. Simpatica a prima vista. Mora. Capelli ricci. È accompagnata da una sua amica. L’opposto di lei fisicamente, eccezion fatta per il colore dei capelli. Sembra antipatica. Pelle caramello.

Non faccio caso a lei. Non so ancora che me ne innamorerò perdutamente. Follemente…

Andiamo a fare una passeggiata. Il mare è pieno di ragazzi che cantano in cerchio. Il mare sembra più calmo e meno scuro. Gli ombrelloni sono colorati. Le case sono tutte piccoline e si somigliano tutte. Prendiamo uno strano sentiero. Macabro, sporco. Credo sia il letto di un fiume, senza più l’acqua.

Ad un certo punto, siamo solo in tre. Io, il mio amico e l’amica dell’amica del mio amico. Non so che fine abbia fatto l’amica del mio amico. Ma non sembra importarci.

Siamo giunti alla fine di questo strano sentiero e stranamente sbuca il molo-bar dove eravamo poco prima. Ma non c’è più l’acqua dell’oceano che prima mi terrorizzava. Non capisco…

Il mio amico inizia a correre per raggiungere subito il bar. Ed in quel momento capisco di essermi innamorato di lei. Dell’amica dell’amica. In un solo istante un tornado pazzesco di emozioni mi travolge. Cosa farà lei ora? Rimarrà a camminare con me, o correrà con lui? Cosa farà?

È la donna più bella del mondo e me ne accorgo solo ora. Vorrei che restasse, ho paura di perderla… eppure non sapevo nemmeno di volerla. I suoi capelli lisci. Lunghi.

A questo punto mi suona la sveglia. Faccio finta di nulla e continuo a sognare. Ma non vedo più nessuno. Sono solo io.

Esiste davvero quella ragazza? È possibile sognare il volto di chi non hai mai visto prima ed innamorartene? Ed è possibile restarci male perché lei dopo non c’era più?

La incontrerò mai nella realtà?

E se fosse andata via solo perché sono stato io a sparire per primo, in un attimo di tortura provocato dal suono indesiderato di una sveglia?

Marco MR ©