Dialogo finale, Lupo Solitario (di Sean Penn)

Joe: Sto cercando di capire perché sei diventato un figlio di puttana. Vorrei sapere come posso aiutarti. Sei mio fratello. Sei l’uomo più rabbioso che conosca, Frank, perché? Perché ti piace fare del male… perché non sei vicino a Dorothy mentre sta nascendo il tuo bambino?

Frank : Dimmi una cosa campione, come ti sei sentito quel giorno quando hai fatto fuori quel ragazzo? Eh?

Joe: Non bene Frank.

Frank: No? Avrei giurato che fosse una grande soddisfazione. È una cosa consentita, legale… insomma, hai salvato la tua vita. Per me è questo avere del buon senso, il buon senso della gente comune. È cosi che la pensa la gente…

Joe: Di che tipo?

Frank: Come sarebbe di che tipo?

Joe: Andiamo è una fottuta divagazione…

Frank:  Non è… Quei vigliacchi non ti danno il tempo sufficiente per risolvere un problema. È una lezione di matematica, tutta la storia è una lezione di matematica. È come in ogni lezione: c’è sempre un leccaculo al primo banco. I suoi compagni lo odiano quel leccaculo. Perché alza sempre la mano e risponde a tutte le domande. Che si deve fare? Andare avanti. Lo stronzo vuole andare avanti. E gli altri si arrangiano. Decide lui che dobbiamo andare avanti… è lui che decide… Lui la sa la matematica. Io non avevo ancora le idee chiare su Babbo Natale, figurati… neanche sui draghi. Il mio profumo preferito era la benzina. Sai, è come la tua fattoria: chi produceva raccolti migliori? Tu o i campioni in matematica, che te l’han soffiata?

Tu vero? E a che serve una fattoria? Ad avere raccolti. Questo  è il mondo Joe. Ed è una bellezza… ho ragione?

Joe: Hai ragione… È vero. Quindi la tua ansia, i tuoi problemi, è tutta colpa del mondo.

Frank: Ci sei arrivato. Certo! È colpa del mondo… cioè è colpa tua, è colpa mia. Non c’è scampo. È colpa di ogni strafottuto essere umano, o come amano farsi chiamare. È colpa di tutti quelli che ti girano intorno.

Joe: La vita manca di tenerezza… eh?

Frank:  Torna dalla mia ragazza, vai pure a vedere nascere il mio angelo. Deve essere splendida la vita se riesci a scherzare e riderci sopra. No fratello… io so solo stare qui e berci su.

Vedi… ci sono solo due tipi di uomini in questo inferno: o sei un eroe o un fuorilegge. Tu che cosa sei?

Joe: Gli uomini sono forti o deboli, fratello. Tu non sei forte. Te ne stai in un bar quando Dorothy ha più bisogno di te… e allora fa pure, su coraggio bevici sopra Frank. È vero hai ragione. Non c’è niente, non c’è niente che valga la pena… nemmeno i nostri figli vero?

Frank: I tuoi occhi sono chiusi, tienili sempre così.

Joe: No, i miei occhi sono aperti e sono sempre felice di guardare il mio bambino, mia moglie, la mia casa il mio giardino. E ti voglio bene Frank…

Frank:  Sicuro che non c’è altro?

Joe: Perché… La cosa ti fa tanta paura?

Frank: Ma perché a te non fa paura? Sto riparando un ponte perché flaccidi ricchi in pensione e le loro flaccide mogli e i loro fottuti bambini grassi ci passino sopra. Con le loro case motorizzate. Sto riparando un ponte:  è questo quello che faccio…

Joe: C’è altro Frank. La fuori c’è la famiglia… qui dentro c’è la pazzia.

(Lupo Solitario/Indian Runner)

Film del ’91 diretto da Sean Penn, al debutto come regista. La trama del film è completamente ispirata da una canzone di Bruce Springsteen: Highway Patrolman, album Nebraska.